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26 Giugno 2017 - Piani Individuali (di) Risparmio
Il PIR, che è di recentissima regolamentazione e commercializzazione (marzo 2017) in Italia, è uno strumento che viene proposto in modo insistente in questi mesi dalle banche e soprattutto dalle reti di promozione finanziaria.
La "teoria" dell'investimento è valida e condivisibile e si fonda sul riuscire a canalizzare le risorse degli investitori retail verso il tessuto delle PMI italiane (come fanno per gli investitori istituzionali gli strumenti di private equity preclusi al grande pubblico per la loro elevata rischiosità).
Il rischio dell'investimento è quindi ovviamente medio-alto in quanto verranno acquistati strumenti di debito e azioni di PMI e quindi spesso più vulnerabili e sensibili ai mercati e alle congiunture economiche che il nostro paese, come tutti, affronta ciclicamente.
Il vantaggio fiscale tanto utilizzato dai promotori finanziari e dalle banche come motivazione di vendita è bene ricordarsi che sarà tale solo al verificarsi di due condizioni:
- la prima è che il sottoscrittore non disinvesta per almeno 5 anni il prodotto;
- la seconda (assai meno dipendente dalla volontà del risparmiatore rispetto alla prima) è che al termine dei 5 anni suddetti l'investimento faccia registrare un guadagno.
Essendo uno strumento appena regolamentato e collocato è ancora tutta da verificare la trasparenza ed efficienza con i quali verranno gestiti dalle banche (processo di selezione delle aziende sulle quali investire).
Neanche a dirlo rappresenta una fonte di guadagno commissionale notevole per gli intermediari e i loro agenti di vendita.
A tal proposito si riporta di seguito un recente intervento del governatore della BANCA D'ITALIA che sembra mettere le mani avanti sui possibili nuovi "disastri" del sistema bancario legati all'attuale nuova e insistente offerta del prodotto PIR:
... (omissis ) ....."uno strumento molto promettente, che sta avendo molto successo. Penso sia uno strumento molto utile per dirottare un po' di risparmio verso le pmi", ha detto. Al tempo stesso c'è anche una preoccupazione di tutela del risparmio in Italia che "è spesso un punto debole perché c'è l'inclinazione a offrire prodotti opachi. Dall'altra parte i risparmiatori italiani spesso ne sanno meno dei risparmiatori di altri Paesi, c'è un problema di educazione finanziaria. Speriamo che i Pir siano un'occasione anche per riproporre sul tavolo il problema della tutela del risparmio".... (omissis ) .....
Anno 2017 - Docenza nel Corso di Alta Formazione per Dottori Commercialisti
Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili ha varato il "Progetto per la costituzione delle scuole di Alta Formazione" nate per mettere a disposizione le qualità di formatori di elevato profilo e di riconosciuta esperienza a beneficio di professionisti che intendono accrescere le proprie competenze.
Il primo corso della durata di un anno è intitolato: STRATEGIA E GESTIONE DELLE RISORSE FINANZIARIE PER PRIVATI ED AZIENDE e si terrà presso la sede della SAA di Torino.
Luca Rizzi è parte del corpo docente e terrà un corso di lezioni nel mese di Ottobre 2017 sul tema : "La gestione delle risorse delle persone fisiche"
7 novembre 2016 - Cos'รจ la consulenza finanziaria indipendente
L'Associazione di categoria NAFOP ha prodotto due brevi video nel quale si può ben comprendere "chi è" e "cosa fa" il Consulente Finanziario Indipendente .
7 novembre 2016 - Come scegliere un consulente finanziario indipendente
L'Associazione di categoria NAFOP ha prodotto un video nel quale in pochi minuti si può ben comprendere "come individuare e scegliere" il Consulente Finanziario Indipendente.
4 marzo 2016 - Effetti del QE
E' appena trascorso il primo anniversario dall'entrata in vigore del programma di Quantitative Easing della Banca Centrale Europea. Vediamo cosa è cambiato in questo anno? Il prodotto interno lordo dell'Eurozona non ha registrato un significativo aumento della crescita e le attese sull'inflazione si sono notevolmente abbassate, questo è la prova che il programma non ha portato gli effetti desiderati. La complicata situazione macroeconomica, con il rallentamento della crescita globale, ha avuto effetti particolarmente severi nella zona euro. I tassi di inflazione dell'area Euro sono pari a zero in tutti i paesi. Vediamo quali sono stati gli effetti sul mercato dei titoli di stato dell'area Euro. Praticamente tutte le curve hanno subito una rotazione con abbassamento dei tassi sulla parte a breve-medio termine (fino a 7-10 anni) ed un innalzamento sulla parte finale (oltre i 7-10 anni). I paesi core dell'area Euro presentano tassi negativi fino ai 7 anni. Basandosi sulla composizione dei principali indici obbligazionari governativi dell'area Euro, si può verificare che circa il 39% dei titoli emessi hanno un rendimento negativo. Dei titoli emessi con rendimento positivo il 35% sono italiani, il 20% spagnoli ed il 19% francesi. Durante l'ultimo anno, la BCE tramite il Public Sector Purchase Programme ha acquistato titoli per un totale di 547,886 miliardi di Euro. Di questi il 23% circa sono emessi dalla Germania, il 18,50% dalla Francia, il 16% dall'Italia e l'11,5% dalla Spagna. Da notare come i principi guida della BCE prevedano che gli acquisti non vengano fatti sulla base del debito emesso dagli stati ma secondo la suddivisione del capitale della stessa BCE. Ne risulta, ad esempio, che la Banca centrale ha acquistato debito tedesco per il 23,36%, mentre questo rappresenta solamente il 18,35% del debito totale dell'Eurozona, al contrario gli acquisti per titoli italiani ammontano al 16,02% del totale quando il debito Italiano rappresenta il 24%. Attualmente il bilancio della BCE ammonta a 2,837,575 miliardi di Euro ed è in costante espansione, a causa del QE, di circa 50 miliardi al mese. Per quanto riguarda le prospettive per il prossimo meeting della BCE (10 Marzo) gli analisti attendono un taglio ulteriore del tasso di deposito (10 o 20 bps) ed un incremento degli acquisti sotto QE per ulteriori 10 miliardi di Euro al mese.